Come utilizzare la figura del pacer e farlo diventare fuorilegge

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Da alcuni anni la Fidal ha introdotto un regolamento che permette agli atleti stranieri di partecipare alle manifestazioni italiane senza l’obbligatorietà di certificato medico (e del tesseramento).
Di tale esigenza si fece carico Maurizio Lupi, presidente del gruppo “Noi Moderati” alla Camera dei Deputati, presidente del Montecitorio Running Club e maratoneta, primo firmatario di una Mozione approvata all’unanimità alla Camera il 9 gennaio 2020.

Più specificatamente, un runner straniero ha due possibili scelte:

  1. iscriversi a una gara Fidal nei casi previsti dagli specifici regolamenti, con una società o Federazione estera di atletica (o sottoscrivendo la RunCard) e presentando il certificato medico agonistico sportivo come gli atleti italiani, e rientrando quindi nelle classifiche generali della manifestazione, oppure…
  2. iscriversi a una gara Fidal con finalità turistico-sportive, decidendo quindi di partecipare in modalità non competitiva (ma valida solo per gli atleti stranieri) senza l’obbligo di RunCard e certificato medico, ma semplicemente firmando un’apposita liberatoria al momento del ritiro del pacco gara.

Si noti bene che scegliendo la seconda opzione, l’atleta deve partire in coda alla manifestazione agonistica in una griglia separata, indipendentemente dal proprio “best time”, sarà identificato con un pettorale differenziato e inserito in una classifica di arrivo distinta dalla classifica della manifestazione agonistica; inoltre vedrà il proprio tempo inserito in ordine alfabetico e non potrà beneficiare di qualsiasi premio in natura o in denaro.

A questa limitazione, si aggiunge l’aggravio organizzativo: è di competenza degli organizzatori della manifestazione non competitiva con finalità turistico-sportive l’applicazione di quanto previsto dalla nota esplicativa del Ministero della salute del 17 giugno 2015 relativa al decreto del Ministero della salute del 8 agosto 2014, che consente la partecipazione di atleti stranieri non tesserati in Italia senza certificato medico;

Fin qui, regolamento, leggi, codici, ecc., ma – si sa – solito balzello all’italiana.

Da tempo ormai assistiamo all’utilizzo della figura del runner straniero – normata appunto con la mozione del 9.1.2020 – come veicolo per attrarre più partecipanti a diverse manifestazioni, ad esempio gli eventi maggiori d’Italia – quali le Maratone di Roma, Milano, Pisa, Venezia ed altri – si organizzano, pagano un responsabile che contatta gli atleti stranieri, pubblicizza l’evento e porta a correre numerosi atleti stranieri.

Tutto sembra legittimo, come risulta legittimo fare business, ma – e qui viene il bello – si utilizza questa figura in modo improprio e trasgressivo durante e per l’evento sportivo, portando un significato diverso, perché si vanno a infrangere codici sportivi, leggi dello stato e regolamenti federali, e nel seguito spieghiamo come.

In questi eventi, attraverso i gruppi pacer organizzati e infrangendo le norme dello Stato, gli organizzatori permettono agli atleti stranieri di essere competitivi senza averne i requisiti.
Sì, avete capito bene: atleti stranieri che non dispongono dei requisiti per partecipare in modo competitivo (in primis avendo un regolare certificato medico assimilabile a quello emesso da medici sportivi Italiani) sono trattati – nelle griglie di partenza e nelle classifiche ufficiali – come se lo fossero e partecipano come se nulla fosse, senza alcuna remora, infrangendo protocolli, regolamenti, ecc. ecc.

Controlli?
Non pervenuti!
Né prima, né durante, né dopo l’evento.
Ci auguriamo che coloro a cui spetta far rispettare le norme intervengano immediatamente e prendano i necessari e urgenti provvedimenti, poiché le infrazioni sotto la dicitura “Straniero turistico” sono diventate troppe e discriminanti per gli atleti italiani.

E noi Originali?
Senza la minima esitazione, e da sempre, operiamo nel rispetto sia dei codici sportivi che della normative dello Stato, siamo distinti e distanti dalle trasgressioni sopra citate.
Chi corre con noi, o anche semplicemente ci vede passare con le nostre divise arancioni, può stare certo che i nostri atleti sono “competitivi” al 100% senza ombre né sotterfugi.

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